Altro che Valzer...è il Rock and Roll delle panchine
Antonio Conte, una garanzia
I tecnici che hanno portato subito una ventata di energia positiva, raccogliendo risultati entusiasmanti figli di eccellenti prestazioni, sono stati Antonio Conte e Marco Baroni. Non è certo una sorpresa vedere Antonio Conte lottare, già alla prima stagione in un nuovo club, per le prime posizioni della classifica. Non era comunque un’impresa facile, perché il Napoli, in un anno, è precipitato da un fantastico scudetto con Spalletti in panchina a un misero decimo posto. Aurelio De Laurentiis si è preso le responsabilità del triste campionato ’23-’24, puntando subito su un tecnico vincente e su un mercato sontuoso. Il cammino, dopo il passo falso di Verona, è stato impetuoso e trascinante, grazie anche alla possibilità di lavorare senza le coppe, meraviglioso ma anche penalizzante impegno di metà settimana. Solo tre sconfitte per i partenopei.
Baroni meglio di Sarri, per punti e per gioco
Una di queste proprio contro la più bella sorpresa del campionato, la Lazio di Marco Baroni, che ha fatto registrare una media di 1,86 punti in 21 partite, addirittura superiore a quella di Maurizio Sarri durante l’intero periodo alla guida della Lazio (1,64 punti in 137 partite). Splendida l’intuizione del saggio presidente Claudio Lotito, che ha seguito l’allenatore nelle sue difficili, ma positive, stagioni sulle panchine di Lecce e Verona, squadre che hanno evitato la retrocessione grazie a una mano ferma e coraggiosa. Anche i romani sono finiti lontani dalle prime posizioni, nella scorsa stagione, SETTIMI, ma senza mai contare nella lotta per la Champions League. Pur perdendo giocatori di riferimento, il migliore in campo in questi primi mesi è sempre stato il gioco: divertente, spettacolare, sempre propositivo.
Italiano sulla strada giusta per far dimenticare Motta
Un doppio forte applauso anche a Vincenzo Italiano, che ha ereditato il difficile compito di far dimenticare le imprese dei rossoblù di Thiago Motta e di Zirkzee. Doppio perché, nelle prime otto partite, aveva vinto solo una volta a Monza. Un macigno sul lavoro di Italiano che, nonostante l’impegno di Coppa, è riuscito a cambiare marcia, posizionandosi alle spalle della zona Champions League, grazie a una manovra fluida e veloce, che ha esaltato Castro e Orsolini. Italiano ha raggiunto una media di 1,65 punti in 20 partite, inferiore rispetto alla media di Thiago Motta nel suo periodo a Bologna (1,68 punti in 76 partite). Se riuscisse a mantenere la crescita vista finora, potrebbe effettivamente replicare o migliorare le prestazioni di Motta, grazie a un approccio offensivo e una gestione dinamica del gruppo.
Runjaic la rivelazione…ma non per i Pozzo
Ma quanto bravo è stato alla sua prima esperienza italiana Kosta Runjaic, allenatore tedesco di origini croate! Formidabile la scelta dei Pozzo, che lo hanno scoperto nel campionato polacco, sulla panchina del Legia, dopo le sue stagioni in squadre non certo di vertice, come Kaiserslautern, Monaco 1860 e Pogón Stettino. L’Udinese era reduce da un drammatico finale di stagione, salvandosi solo all’ultima giornata. Eppure Runjaic ha trasformato presto il suo nuovo gruppo, presentandosi con 13 punti nelle prime cinque partite. Una partenza che gli ha permesso di lavorare con il giusto entusiasmo, senza mai patire posizioni di classifica pericolose.
Palladino: prima top, poi flop. E ora rischia…
Di difficile valutazione invece il cammino di Raffaele Palladino, allenatore sulla panchina della Fiorentina. Il voto fino alla sedicesima giornata è un lusinghiero OTTO, grazie anche a un cammino che ha visto i viola collezionare sette vittorie consecutive, sempre ben presenti in zona Champions League. È solo un pesante CINQUE quello meritato nelle ultime sei giornate, che vedono la Fiorentina perdere quattro incontri e pareggiarne due. E qualcuno mormora che le partite contro Lazio e Genoa potrebbero essere decisive per il destino di Palladino.
Motta peggio dell’Allegri bis: Juve fragile e discontinua
Capitolo Thiago Motta, alla guida di una Juventus troppo presto lontana dalla lotta per vincere lo scudetto. Sta affrontando difficoltà nel mantenere continuità di risultati, nonostante un gioco che a tratti mostra idee chiare. La Juventus sotto la sua guida soffre di un equilibrio fragile e di un sistema difensivo meno efficace rispetto al periodo di Allegri, che vantava una maggiore solidità. Tanti i pareggi, gioco non sempre divertente, nonostante una campagna acquisti sontuosa. Il pareggio sul difficilissimo campo di Bergamo e la vittoria su un deludente Milan devono essere confermati nell’esame più difficile: quello di Napoli contro l’arrembante squadra di Antonio Conte, capolista della classifica. Il “Maradona” dovrà dire se siamo vicini a una nuova ripartenza per Thiago Motta e i suoi ragazzi, che al momento hanno una media di 1,76 punti in 21 partite, inferiore rispetto al non certo entusiasmante triennio dell’Allegri bis (1,84 punti in 149 partite).
Disastro Fonseca. Conceição meglio ma…
Fra le grandi del campionato, l’allenatore nuovo più deludente è stato certamente Paulo Fonseca, esonerato dopo un cammino troppo altalenante, che ha visto il Milan bravo e competitivo in Europa, ma subito distaccato dalle prime posizioni con una media di 1,59 punti in 17 partite. Un fallimento del tecnico, dei giocatori che non lo hanno seguito e dei dirigenti che lo hanno scelto! Insomma un confronto impietoso rispetto a Sergio Conceição che ha già messo in bacheca un trofeo e che ha dimostrato grande adattabilità, capacità di imprimere un’identità chiara alla squadra fin dalle prime partite, supportato anche da un organico di qualità. Tuttavia, la sua capacità di durare dipenderà dalla tenuta mentale e dalla continuità nelle prestazioni, oltre che dalla gestione delle sfide più impegnative.
Ok Ranieri, ma l’esonero di De Rossi resta un mistero
Claudio Ranieri, con 1,56 punti in 9 partite, si confronta con De Rossi, che nel suo periodo nella capitale ha chiuso con 1,70 punti in 30 partite. La scelta di sollevare l’ex “capitan futuro” appare discutibile alla luce di una media punti decisamente superiore a quella di Ranieri. Tuttavia, la decisione potrebbe essere stata influenzata da fattori extra-campo, come dinamiche interne o esigenze tattiche diverse.
Gli altri
Anche le altre panchine hanno mostrato dinamiche interessanti: Marco Giampaolo sta facendo bene a Lecce e ha ottenuto una media di 1,22 punti in 9 partite, superiore a quella del suo predecessore Gotti (0,75 punti in 12 partite). Infine, Patrick Vieira, con una media di 1,44 punti in 9 partite, sta ottenendo risultati simili rispetto a Gilardino (1,51 punti in 79 partite), a testimonianza di come, spesso, i cambi in panchina non portino i risultati sperati.