Simone Pafundi può diventare lo Yamal italiano

Autore: Carlo Pellegatti Aggiornato il: 13/08/2024
il calcio italiano ha il suo yamal

È lui, non può essere che lui, la futura stella del calcio mondiale. Lo hanno confermato anche i recenti campionati europei che hanno eletto Lamine Yamal, anno 2007, fra i giocatori più divertenti e spettacolari della manifestazione. È il netto favorito del Golden Boy 2024, il degno erede di Jude Bellingham, vincitore della scorsa edizione di questo prestigioso premio, riservato ai giocatori Under 21, organizzato dal quotidiano torinese “Tuttosport”.

La domanda più intrigante che però frulla nella testa di tanti appassionati di calcio: “L’Italia ha un suo Yamal?”. Purtroppo, la prima spietata risposta viene proprio dall’aggiornamento della classifica di metà agosto dei migliori Under 21 mondiali, sempre stilata da “Golden Boy”. A contendere il titolo al favoritissimo ragazzino cresciuto nella “Masia”, il settore giovanile del Barcellona, potrebbero tentare João Neves, il talento portoghese da poco passato dal Benfica al PSG, l’argentino Gamacho, fresco vincitore della Coppa America, e quel Leny Yoro, diciotto anni, nella scorsa stagione al Lille e ora al Manchester United, che però si è infortunato gravemente al piede. Lo rivedremo in tardo autunno.

Chi può essere lo Yamal italiano?

Per trovare un giocatore italiano dobbiamo scendere al posto numero novantuno, con Simone Pafundi, che ha però guadagnato ben otto posizioni, dalla novantanovesima posizione appunto alla novantuno. Grazie anche alle buone prestazioni nell’ultimo europeo U19, che lo ha visto emergere come leader della squadra, anche se non è riuscito a realizzare alcuna rete. Il ragazzo del 2006, nato nelle giovanili dell’UFM di Monfalcone, è passato all’Udinese a otto anni, ma è diventato noto al grande pubblico del calcio italiano per la chiamata in Nazionale nel novembre 2022, quando Roberto Mancini lo inserì fra i convocati per le amichevoli contro Albania e Austria. Dopo il debutto nel campionato di Serie A a sedici anni e due mesi, non ha trovato molto spazio nell’Udinese. È stato ceduto in prestito allora al Losanna, nel gennaio 2024, subito eletto miglior giocatore svizzero della stagione.

Cosa gli manca?

Che cosa gli manca per salire di classifica, insomma per diventare uno “Yamal”? Innanzitutto deve potenziarsi fisicamente, puntare con maggior convinzione verso la porta, cercare dunque il gol, senza perdere energie nel generoso tentativo di aiutare la squadra, troppo lontano dal vertice della tensione, a trenta metri dall’area. Non ha nulla invece da invidiare ad alcun suo coetaneo quanto a tecnica, classe, stile, eleganza e personalità.

I migliori giovani del calcio italiano

Simone Pafundi compare anche nella classifica top 60, quella dei migliori sessanta giovani, stilata dal “Guardian”. Insieme ad altri due italiani: il romanista Mattia Mannini e il portiere viola Tommaso Martinelli.

Il primo, classe 2006, cresciuto nello Spezia, gioca in tutti i ruoli del centrocampo, distinguendosi per spirito di sacrificio, generosità e buona visione tattica. Martinelli, anche lui del 2006, nato nel settore giovanile della Fiorentina, ha già esordito in Serie A, lo scorso giugno, nel recupero degli uomini di Italiano contro l’Atalanta, dove mette la sua griffe, volando e salvando su un colpo di testa…impossibile di Scamacca. Possiede caratteristiche importanti legate alla sua fisicità, è alto 1,94, che lo aiuta a dominare l’area, ma è dotato di un ottimo senso della posizione e possiede il giusto coraggio nelle usitesalte e basse, sui piedi degli avversari.

Il nuovo fenomeno del calcio italiano è rossonero

Forse però un futuro fenomeno il calcio italiano può sperare di regalarlo alle platee internazionali. È diventato il più giovane esordiente della Serie A, entrando in campo contro la Fiorentina a 15 anni, 8 mesi e 15 giorni, Francesco Camarda, che appartiene alla stirpe dei predestinati. Il 2008, nato e cresciuto nel settore giovanile del Milan, conosce una unica arte, quella di segnare gol, tanti gol. Un’arte che ha coltivato da sempre, da quando piccolino veniva segnalato come un promettente prodigio. Ormai è abituato a giocare sotto età, sia nel Milan che nelle giovanili azzurre, distinguendosi sempre e comunque per intraprendenza, fiuto del gol, senso della rete. Sarà interessante seguirlo nel Milan Futuro, che disputerà il difficile campionato di Serie C. Con l’occhio attento di Paulo Fonseca, pronto a inserirlo in prima squadra. Per continuare quella sua spasmodica caccia alla rete che gli ha permesso di segnare in carriera già più di 500 gol.

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